“La mia Terapia Immaginativa”
La Terapia Immaginativa che intendo proporti è una tecnica che ho potuto affinare e perfezionare negli anni con la pratica e l’esperienza.
Premetto che questa tecnica non è per tutti, se la faremo non sarai ne più bravo, ne più “grave” di altri, semplicemente ognuno di noi ha una sua strada, un suo punto di accesso a se stesso e questo punto è legato alle proprie personali caratteristiche, c’è chi è più bravo a dipingere, chi a scrivere, chi a fare altro, ecco tutto.
Ma cosa è la tecnica Immaginativa?
È uno strumento che utilizza una forma di meditazione, tecnica di rilassamento per lo più con l’ausilio di musiche rilassanti che ti aiutano a concentrarti su di te e sulle immagini che creerai sia attraverso il flusso dei tuoi ricordi, o delle tue emozioni del momento, sia su mio suggerimento. Attraverso questo percorso ti ricongiungerai alle parti più profonde di te, riattivando la parte creativa, la parte spontanea, quella istintuale che sono lo strumento principale di conoscenza e miglioramento di se stessi.
L’Immaginazione credo sia l’espressione unita alla ragione ed alla capacita in potenza di amare di ciò che si può ritenere l’elemento più elevato che il genere umano sa esprimere.
Il dominio della razionalità (non della ragione) ha soffocato le parti creative, come se il sognare, esprimere parti creative, immaginare fossero “cose dell’infanzia”, non da “adulti”, ingrigendo, depauperando e creando gravi distonie in tutti noi tra “realtà” esterna e quella interna. Quella interna è regno dell’immaginazione, delle emozioni, è l’anima creativa, soffio di un “divino” abbandonato in virtù della grigia razionalità, del controllo, dell’omologazione sociale.
Il recupero delle nostre parti creative attraverso l’immaginazione è recupero delle emozioni vere e quindi ripristino lento dell’equilibrio necessario tra “ragione e cuore”.
È un’occasione di riconquistare uno spazio per sé, verso di sé, un modo di riprendere e sviluppare un nostro percorso di crescita e conoscenza di noi e della realtà che percepiamo, con cui ci relazioniamo, infatti capendo meglio noi, capiremo meglio ciò che vediamo e ci relazioneremo in modo più consono a noi stessi con il mondo influendo con le nostre convinzioni nel nostro percorso di vita, riprendendoci la nostra vita.
Saluti,
dott. Giovanni Scola